venerdì 8 gennaio 2016

Un po' di Storia

      Il secolo XII è anche per Savona il secolo delle classi artigianali, che manifestano la loro forza nelle corporazioni. In questo clima, in cui la libertà individuale si manifestava attraverso l’appartenenza ad un gruppo, acquistano vitalità le Confraternite, che hanno diversamente dalle corporazioni, finalità spirituali in rapporto alla propria salvezza eterna, mediante le opere di misericordia.

  Nel XIII secolo Savona riceve il forte influsso del francescanesimo per cui le opere di misericordia si uniscono ad una componente ascetica a carattere penitenziale. San Francesco assume un valore emblematico, diventando il modello dei penitenti.

     La prima Confraternita a nascere a Savona nel 1260,  nel comprensorio dell’antica cittadella del Priamar, dietro l’antica Cattedrale, da cui prese il nome,  è la Confraternita di Nostra Signora di Castello.

Questa fu la  prima Domus dei Disciplinanti, o "Battuti", così chiamati dalla disciplina, cioè il flagello, che veniva usato per le penitenze.

I capitoli della Confraternita furono approvati nel 1266 da Papa Clemente IV.

Fu la prima confraternita a sorgere,in seguito ne vennero fondate altre nove lungo la “contrada batutorum."

     Con la vittoria di Genova su Savona nel 1528 , tutta la zona del Priamar viene distrutta e l’Oratorio sede di N.S di Castello, cade sotto i picconi genovesi (1542-1543).

     Nel 1544 (o 1547)  la Confraternita trova una nuova sede, nei pressi del convento francescano, l’odierna  via Manzoni.

     I Confratelli acquistano, nel 1600,  il Polittico della Rovere opera di Vincenzo Foppa e Ludovico Brea (1490).

Il Polittico, sopravvissuto alla distruzione genovese,  era stato commissionato dal Cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II, per l’antico Duomo di Savona.

La Cappa


     La caratteristica cappa indossata dai confratelli, nel 1600 passa dal bianco originale al turchino con nastri dello stesso colore , risvolti delle maniche bianchi e cordone bianco ; questo cambiamento è dovuto all’aggregazione con l’Arciconfraternita di N.S. dell’Orto di Roma (di Ripa Grande), risalente al Giubileo del 20 aprile 1600 sotto Papa Clemente VIII.

    Un incendio, nel 1755,  distrugge gran parte dell’Oratorio, la confraternita  dovette sostenere grandi spese per la ricostruzione e la maggior parte dei beni immobili viene venduta per far fronte alle riparazioni.

L’opera riesce e l’Oratorio viene adornato degli stucchi presenti tutt’ora (autore Giuseppe Petonti). Sempre del Petonti sono i due busti raffiguranti i Papi Giulio II e Sisto IV , che furono entrambi confratelli di N.S. di Castello.

  Un altro grave colpo lo impartì il governo napoleonico con l’abolizione degli Enti di Culto. L’Oratorio subì ulteriori  assalti e danneggiamenti dalle truppe che vi furono frequentemente alloggiate (1795) ( i confratelli così si riuniscono nella cappella Sistina)e dall’essere anche trasformato in ospedale militare.(1808)


Venne riaperto al culto nel 1830, a seguito del pagamento da parte dei Confratelli di  un riscatto di circa L. 1000.

  Il piano regolatore di via Manzoni del 1889 comporta l’inserimento dell’oratorio nei nuovi edifici costruiti per regolarizzare la strada; i confratelli devono rinunciare al prospetto sulla via pubblica.

    L’incendio del 1909, distrugge l’altare coinvolgendo lievemente il Polittico.
 Con un salto temporale arriviamo al  1953  quando,dopo vari interventi di restauro nel corso degli anni il Polittico viene rimontato in oratorio.
Interno dell'Oratorio
Questa magnifica pala d’altare è stata restaurata recentemente negli anni 2001- 2006, mentre gli interni dell’oratorio e gli stucchi dal 2006 al 2008 .

I Confratelli. 8 dicembre 2015