La Deposizione dalla Croce torna a risplendere nel cuore di Savona
Fondazione De Mari: il sostenitore del restauro della Deposizione dalla Croce
Dopo più di un anno di
un lungo e complesso restauro, il gruppo ligneo della ‘Deposizione dalla Croce’
è tornato nell’oratorio di N.S. di Castello, giusto in tempo per la Processione
del Venerdì santo, del 18 aprile.
Il restauro ad opera
del laboratorio di Nino Silvestri di Genova è stato possibile grazie al
contributo della Fondazione De Mari.
“Ringrazio
a nome di tutta la Confraternita di N.S di Castello la Fondazione De Mari senza
la quale questo restauro non sarebbe stato possibile – dichiara il priore della
confraternita Sonia Pedalino – un ringraziamento va anche alle dottoressa Francesca De Cupis della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio per le province di Imperia e Savona e al dottor Paolo Pacini
dell’Ufficio Beni culturali della Curia della Diocesi di Savona-Noli, i quali ci hanno aiutato per la documentazione e le
pratiche, e ovviamente un grande grazie al
restauratore Nino Silvestri che ha restituito la ‘cassa’ al suo splendore, riuscendo
in un restauro estremamente complesso viste le dimensioni del gruppo ligneo”.
La Deposizione dalla Croce è
opera di Filippo Martinengo “Pastelica”
– (Savona 1750-1800) m.4,14 x 2,20x 2,85; 26 portatori. È la Cassa, tra le più
note per la sua imponenza, pesa 18 quintali e si compone scenograficamente di
sette figure, organizzate secondo uno schema piramidale e articolata in due
gruppi. Dietro le tre Marie bloccate a terra dal dolore, si erge la grande
Croce ai lati della quale Giuseppe d’Arimatea su di una scala, e Giovanni
Evangelista a terra, sono impegnati nel ricevere il Corpo senza vita di Cristo,
sostenuto per un braccio da Nicodemo, appoggiato alla Croce mediante una
seconda scala. L’opera è datata dal Varaldo al 1793 e fu pagata dalla
Confraternita L. 3.300, secondo quanto riportato dal Noberasco.